Medievalismo

Medioevo ideale e romanticizzato nell'arte in un dipinto preraffaellita: John William Waterhouse, Lamia, 1905, raffigurazione di un cavaliere che protegge la propria dama o una damigella in pericolo secondo i dettami del codice cavalleresco.

Con il termine medievalismo (in inglese medievalism; in tedesco mittelalter-rezeption; in francese médiévalisme) - come riporta il vocabolario Treccani[1] - si intendono due definizioni non coincidenti: una datata e una nuova, introdotta nel dizionario all'inizio del 2022. Quella datata si riferisce all'atteggiamento culturale che esprime la «tendenza a tornare a forme di vita che furono proprie del Medioevo» (spesso del Basso Medioevo unito al primo Rinascimento oppure a Medioevi leggendari come il ciclo arturiano o il ciclo carolingio) «o a vagheggiarne ed esaltarne gli ideali e le forme artistiche. Spesso, nell’uso corrente, la parola è usata in un senso deteriore, per alludere (in relazione a una concezione del Medioevo come periodo di tenebre, di barbarie, di oscurantismo culturale) a mentalità, a costumi, concezioni sociali, dottrine, ecc., che si ritengono superate dall’evoluzione storica dei tempi moderni».

L'altra definizione di medievalismo, utilizzata negli ultimi anni dalla comunità accademica, viene proposta così da Treccani: «Secondo la storiografia più aggiornata, la trattazione e la rappresentazione del Medioevo e dei suoi contenuti storici, compresi i modi della sua ricezione, così come si sono realizzate e susseguite a partire dalla conclusione dell’epoca medievale. / Anche, l’odierna disciplina che, nell’àmbito degli studi di medievistica, si occupa di tali temi». Lo storico medievista Tommaso di Carpegna Falconieri (Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo") nel 2011 ha fatto riferimento a «la rappresentazione, la ricezione e l'uso postmedievale del Medioevo in ogni suo aspetto»[2], ivi compreso quello artistico, letterario, architettonico, politico, religioso o folclorico.

Il termine inglese medievalism, utilizzato in origine con la stessa accezione di medieval per indicare negativamente le tendenze neo-cattoliche nell'Inghilterra vittoriana, venne usato nel 1853 dal critico d'arte inglese John Ruskin, il quale proponeva, tentando di stabilire un uso più neutrale del termine, la suddivisione della storia dell'arte in tre periodi storici: Classicalism, Mediaevalism, Modernism. Alla fine degli anni Settanta del XX secolo, quando gli studiosi cominciarono a sviluppare lo studio sulla ricezione postmedievale dei secoli di mezzo, uno dei pionieri del nuovo campo di studi, Leslie J. Workman[3], lo adottò come termine chiave fondando la rivista Studies in Medievalism (1979)[4].

  1. ^ Medievalismo, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 13 gennaio 2021.
  2. ^ T. di Carpegna Falconieri, Medioevo militante, Einaudi, Torino 2011, p. 18, n. 1.
  3. ^ Leslie J. Workman, su scholarworks.uni.edu.
  4. ^ D. Matthews, Medievalism: A Critical History, D.S.Brewer, Cambridge, 2015, p. 54, 172.

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